GIUSTIZIA IN FAMIGLIA
Il diritto di ricevere in cambio di niente
La Giustizia, dal latino justus che viene da jus, legge, indica il “seguire la norma di dare e riconoscere a ciascuno ciò che gli è dovuto”.
Essa ha considerevole importanza per una vita familiare sana ed armoniosa.
Il suo bilancio, inteso come il bilancio di dare e avere, di diritti e doveri, muove le relazioni e permea il mondo interiore di ogni membro, anche e soprattutto in senso transgenerazionale, cioè dagli antenati che ci hanno preceduto ai discendenti che seguiranno.
La conoscenza della giustizia familiare ci aiuta a riflettere sulla posizione di credito e debito che abbiamo in famiglia. Un’ auto-riflessione che risponde alle domande:
- che ruolo ho nella famiglia
- cosa sto dando
- cosa sto ricevendo
- in che modo lo faccio e quali sentimenti o emozioni sono coinvolti nel mio dare o ricevere
- se la giustizia non è preservata, cosa posso fare per riequlibrare
Occorre sottolineare che quando si parla di relazione tra genitori e figli, l’equilibrio di giustizia si trasforma: ogni figlio bambino infatti ha il diritto di ricevere in cambio di niente.
Il genitore infatti, per il solo fatto di essere tale, acquisisce un obbligo di cura verso il figlio, il quale non ha fatto nulla per guadagnarlo. E’ un suo diritto di nascita.
Cura vuol dire amorevole risposta ai bisogni materiali emotivi, mentali e spirituali del bambino secondo le risorse e le capacità di ogni genitore.
Tuttavia, ogni debito va colmato e quello che ogni figlio nascendo acquisisce nei confronti dei genitori lo ripaga renderndosi egli stesso genitore e offrendo cure ai prorpi figli. Questo alimenta in senso evolutivo il meraviglioso filo della Vita.
E’ fondamentale tener conto del fatto che nel rapporto tra genitori e figli la Giustizia “si basa su un contesto come minimo di tre generazioni” e, se non è equilibrata da una generazione, dovrà esserlo dalla successiva.