I temporali emotivi, come quelli estivi, possono cogliere di sorpresa e creare ansia e paura. In questo articolo, esploreremo come affrontare le difficoltà che i “temporali” possono causare e come trovare il riparo interiore per superarli.
Temporale emotivo durante una crisi di vita Un temporale emotivo è come un temporale estivo: arriva improvviso, inatteso e potente nella sua forza espressiva. Così durante un momento di crisi le emozioni possono prendere il sopravvento e generare ancor più ansia e paura.
“Come affrontare le emozioni durante un temporale” È importante innanzitutto imparare ad osservare le proprie reazioni come parte di sè, non come se “si è loro”. Questo fatto che sembra banale, in realtà è frutto di una pratica profonda che offre un riparo sicuro, come una pensilina sotto cui ci si può rifugiare durante una pioggia scrosciante.
“Trova il riparo interiore” Hai presente la gru su una gamba sola? Ti sembra agitata? La sua gamba tesa cerca il sostegno nella gamba piegata e nascosta; così la mente agitata dalle emozioni dirompenti può trovare sostegno nella interiorità. Cosa vuol dire?Iniziamo con alcuni suggerimenti pratici:
fai 2 o 3 respiri consapevoli; essi ti riportano al fatto che sei vivo nonostante la paura e che essa non ci uccide, solo spaventa.
osserva l’emozione come fa una macchina fotografica quando scatta una foto: quale emozione sto vivendo? Ad esempio: mi trovo (non sono) in agitazione, il cuore batte, i pensieri girano vorticosamente a vuoto; ciò che no fa è giudicare sè stessa per la foto fatta, cerca di iniziare a non farlo anche tu.
In sintesi, affrontare i temporali estivi può essere un’esperienza difficile, ma con le giuste tecniche è possibile trovare il riparo interiore e superare le difficoltà. Spero che questo articolo sia stato un utile indizio.
La Giustizia, dal latino justus che viene da jus, legge, indica il “seguire la norma di dare e riconoscere a ciascuno ciò che gli è dovuto”.
Essa ha considerevole importanza per una vita familiare sana ed armoniosa.
Il suo bilancio, inteso come il bilancio di dare e avere, di diritti e doveri, muove le relazioni e permea il mondo interiore di ogni membro, anche e soprattutto in senso transgenerazionale, cioè dagli antenati che ci hanno preceduto ai discendenti che seguiranno.
La conoscenza della giustizia familiare ci aiuta a riflettere sulla posizione di credito e debito che abbiamo in famiglia. Un’ auto-riflessione che risponde alle domande:
che ruolo ho nella famiglia
cosa sto dando
cosa sto ricevendo
in che modo lo faccio e quali sentimenti o emozioni sono coinvolti nel mio dare o ricevere
se la giustizia non è preservata, cosa posso fare per riequlibrare
Occorre sottolineare che quando si parla di relazione tra genitori e figli, l’equilibrio di giustizia si trasforma: ogni figlio bambino infatti ha il diritto di ricevere in cambio di niente.
Il genitore infatti, per il solo fatto di essere tale, acquisisce un obbligo di cura verso il figlio, il quale non ha fatto nulla per guadagnarlo. E’ un suo diritto di nascita.
Cura vuol dire amorevole risposta ai bisogni materiali emotivi, mentali e spirituali del bambino secondo le risorse e le capacità di ogni genitore.
Tuttavia, ogni debito va colmato e quello che ogni figlio nascendo acquisisce nei confronti dei genitori lo ripaga renderndosi egli stesso genitore e offrendo cure ai prorpi figli. Questo alimenta in senso evolutivo il meraviglioso filo della Vita.
E’ fondamentale tener conto del fatto che nel rapporto tra genitori e figli la Giustizia “si basa su un contesto come minimo di tre generazioni” e, se non è equilibrata da una generazione, dovrà esserlo dalla successiva.
Lealedal latino legalem, – legale, secondo legge – è colui che obbedisce alla legge e, nell’accezione comune, indica chi agisce con sincerità e franchezza.
Nella famiglia, le regole – Leggi – definiscono un obbligo etico reciproco, un senso del dovere, di equità e giustizia tra genitori e figli, nonni e nipoti, bisnonni ed antenati, fratelli e sorelle. Si tratta di un Ordine Umano Fondamentale che nasce e trae forza dagli eventi accaduti ai vari membrie attraversa le generazioni.
Essere un membro leale della famiglia vuol dire farne proprie le aspettative ed avere comportamenti, spesso inconsapevoli che a queste obbediscono.
La lealtà più grande è verso la sopravvivenza della famiglia.
Tutti i membri, consapevoli o meno, operano per questo fine, ciascuno nel proprio ruolo, posto e nel modo in cui da generazioni hanno imparato.
Ha origine così nella Famiglia, il sistema in assoluto più conservatore, dal latino servàre ossia salvare, custodire.
Un esempio molto semplice per iniziare a capire:
se nella famiglia le donne da generazioni hanno sempre osservato il silenzio di fronte all’autoritarismo dei mariti e questo elemento le ha contraddistinte come brave donne (“è una brava donna, rispetta il marito” – è una brava donna gli è sempre rimasta affianco nonostante…” “è una brava donna ha saputo sopportare per amore di…), allora la legge trasmessa in eredità può divenire una legge di sottomissione: “la brava donna deve tacere di fronte al marito”.
Grazie alla lealtà, ogni appartenente al sistema famialire sentirà al suo interno tale principio, in modo tanto più forte quanto maggiore la sofferenza ad esso associata.
L’eredità transgenerazionale passerà attraverso una memoria epigenetica – corpo fisico, emotivo e mentale – travalicando le generazioni.
Nell’agire delle generazioni future le leggi diventeranno calamite attrattive che attirano le situazioni corrispondenti. Accade la ripetizione.
Attenzione ribellarsi alla legge, perchè ritenuta ingiusta, può essere un segno di lealtà familiare; se si diviene una donna prevaricatrice nei confronti del marito può essere perchè la memoria sta agendo impedendo un agire libero. Infatti, le azioni dettate dal solo rifiuto emotivo di rabbia e senso di ingiustizia non fanno che dare un posto di rilievo alla legge stessa nella propria vita, renderla il criterio di scelta inconsapevole di vari comportamenti.
Cosa posso fare per essere libero/a?
Conquistare la conoscenza delle leggi nascoste che abbiamo ereditato è uno dei punti cardine del lavoro psicogenealogico ed è una delle più grandi ricchezze cui possiamo aspirare. Essere ciecamente leale ad un sistema conservatore può infatti essere d’ostacolo alla propria missione di vita. Riconoscere e rivedere in sé stessi le lealtà permette di acquisire la libertà interiore che porta vere scelte consapevoli e trasformare l’ eredità in vera ricchezza..
Chi Sono
Mi chiamo Arianna Salati, Formatrice e Professional Counselor iscritta ad Assocounseling, Associzione Italiana Counselor – Certificato di qualità dei servizi n. A 2036. Il mio modo di avere cura delle persone è sincero, empatico, accogliente, radicato in un approccio che vede la persona nella sua interezza e allo stesso tempo dà valore ad ogni parte insieme, emotiva, mentale, fisica e spirituale. Amo camminare al tuo fianco per esplorare insieme una nuova visione di te, del tuo posto e ruolo nella vita e nella famiglia, alla scoperta della tua missione, disegnando insieme la tua trasformazione positiva
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